giovedì 2 giugno 2011

PERCHE' I BAMBINI LITIGANO

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PERCHE' I BAMBINI LITIGANO


E' questa la frase che ogni adulto responsabile di uno o più bambini dovrebbe avere affissa accanto alla porta d'ingresso di casa e che giornalmente occorrerebbe leggere per iniziare una buona giornata in compagnia dei propri "piccoli eroi".
Intervenire sempre e comunque nelle questioni dei bambini piccoli non offre loro la possibilità di riuscire a risolvere da soli le difficoltà che si presentano quotidianamente e trovare le soluzioni necessarie a salire i gradini della scala che porta alla maturazione dei piccoli.
Ciò detto, non intendo sicuramente dire che i bambini vadano lasciati a loro stessi ma osservati.

OSSERVARE : quanto è importante saper fare questa operazione nei confronti dei bambini?

Direi che è fondamentale.
In primo luogo, una buona osservazione da parte dell'adulto serve a capire le dinamiche entro le quali è nata la discussione che ha portato al litigio; successivamente, l'osservazione permette di definire i diversi momenti del litigio.
Tra due bambini che litigano, ad esempio per contendersi un giocattolo, se l'adulto è presente e li sta osservando, capiterà di sicuro che uno dei due contendenti attenda il suo intervento. E' lì che l'adulto deve rispettare il suo ruolo di osservatore e verificare quando è l'esatto momento in cui intervenire.
Solo nel momento  in cui uno dei due contendenti prova a fare del male all'altro, allora quello è l'attimo in cui l'osservatore deve far sentire la sua voce, ma solo quella: il litigio può anche continuare ma non deve risolversi con la violenza. I due bambini tirano in continuazione il giocattolo verso di sè? Questo non implica un pericolo, perciò non intervengo; se uno dei due tenta di morsicare allora alzo la voce e lo fermo senza intervenire a favore di nessuno nella disputa del gioco.

E' importante aspettare che i due bambini trovino la soluzione da soli: ad un certo punto, uno dei due si stancherà di resistere e mollerà la presa, magari dirigendosi verso un altro gioco. Se così non fosse, se mollasse tutto ed iniziasse a piangere, allora è lì che l'adulto lo supporterà incoraggiandolo a riprovare a riconquistare il giocattolo, magari con la gentiliezza, con un "Per piacere, me lo dai cinque minuti?"

In questo caso, spesso il "vincitore" della disputa concede il gioco al perdente perchè lo scopo, la vittoria nello scontro, è stato raggiunto e il premio conquistato per cui lo si può cedere.

Conquistare il proprio spazio all'interno di un gruppo di individui è, per il bambino come poi per l'adulto, un traguardo importante per affermare la propria personalità e lo si può ottenere solamente con il confronto tra simili.
In questo modo si cresce sicuri, si capisce che l'adulto ti sta accanto ed è lì pronto ad aiutare, ma si è  liberi di provare varie soluzioni da soli, in modo da raggiungere la maturità necessaria ad affrontare le difficoltà che nella vita si dovranno affrontare.

Come il bambino aggredisce, così impara a difendersi e in questo passaggio da un ruolo all'altro apprende il meccanismo di canalizzazione dei propri sentimenti di odio e amore: litigare è perciò fisiologico e l'adulto non deve mai prendere le parti di nessuno affinchè questa cosa sia positiva.


Per approfondire l'argomento visualizza anche l'articolo:

LITIGARE E CONFRONTARSI AL NIDO :

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