venerdì 11 novembre 2011

PIDOCCHI CHE INCUBO!

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PIDOCCHI CHE INCUBO!


Foto dal sito :
http://www.lendix.it/
Visti così fanno proprio paura ma per fortuna non hanno grandi dimensioni. Ho scelto questa foto per voi perchè la domanda che sento più frequentemente è rivolta al come siano fatti. Le foto che si vedono sui giornali sono ingrandite al microscopio e non spesso li possiamo vedere nelle loro dimensioni originali se non dal vivo e non ve lo auguro.
Il Pidocchio è un insetto ecto-parassita (vive sulla superficie esterna del corpo) e si nutre di sangue.
Le sue sottospecie sono di tre tipi:
Dipendono dall' ospite non solo per la nutrizione ma anche per il calore e non sopravvivono molto senza di esso: le larve invece possono resistere di più.
Di solito, quando si parla in generale di pidocchi si parla di quelli del capo e ci si accorge della loro presenza non solo per le uova, piccole e bianche, attaccate ai capelli soprattutto all'altezza della nuca e dietro le orecchie, ma soprattutto per il prurito che provocano ledendo il cuoio capelluto a causa della reazione alla saliva dell'insetto.
Si parla dunque di PEDICULOSI riferendosi proprio all'infestazione da pidocchi.

Le uova si cementano saldamente al capello grazie ad una chetina ghiandolare che non permette di staccarle se non pizzicandole una ad una con le unghie... impresa praticamente titanica ed ecco perchè esistono trattamenti specifici per eliminarli per lo più a base di piretro e disponibili in farmacia con  spiegazione sulle modalità di applicazione: si consiglia sempre l'acquisto dei pettinini d'acciaio a denti fitti che, in ogni caso, andrebbero ogni tanto utilizzati per una pulizia più profonda. 

Non è un insetto che ama i capelli sporchi come anticamente si sentiva dire! Anzi! Sovente predilige capelli profumati e cute non lesa! Viziato!

Nel caso il vostro bambino abbia i pidocchi, le maestre potrebbero chiedere di andarlo a prendere a scuola perchè questo insetto ha la capacità di diffondersi rapidamente passando da un capo all'altro (non vola!) e i nostri bambini sono sempre a contatto tra loro. Dunque è una prassi per evitare grande diffusione dell' evento.
Inoltre, non è sufficiente effettuare solamente il trattamento cutaneo: anche la biancheria, i peluches e tutti gli oggetti di stoffa che sono stati a contatto con il bambino vanno messi in sacchi chiusi e man mano lavati in lavatrice a più di 60°!
E' un lavoraccio è vero: è un insetto che non provoca danni ingenti ma dà tanto lavoro ....

Per sicurezza, una volta effettuato il trattamento sul cuoio capelluto, si consiglia di ripeterlo 4/5 giorni dopo, a seconda del prodotto, per evitare il ritorno o lo schiudersi di eventuali uova sopravvissute al primo "round" ... usiamo successivamente il pettinino di quando in quando perchè non è insolito ritrovare dei gusci di uova (ormai morte) a distanza di mesi!

Se i vostri bambini si spaventano, non aumentate la loro ansia (che spesso è anche la vostra) ma rassicurateli magari con un buon libro sull' argomento!

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mercoledì 9 novembre 2011

GARANTE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA

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GARANTE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA




Sapevamo già della sua nascita come Autorità ma solo con  l'approvazione definitiva del disegno di legge S.2631, avvenuta il 22 giugno 2011, la Repubblica italiana ha deciso di avvalersi della presenza di questa figura che è a livello internazionale  uno degli strumenti più importanti per la protezione dei diritti e degli interessi delle persone di minore età: l'Autorità Garante per l' Infanzia e l' Adolescenza.
A livello Nazionale, questa figura esiste già: il Garante esercita la sua attività a favore dei diritti dei minori anche mediante compiti di proposta, consultivi, di informazione e di ascolto dei minori.
Si spera non sia un altro caso istitutivo di "poltrona" alla quale pagare uno stipendio favoloso contro un servizio in realtà inesistente.
La segnalazione mi arriva da un lettore della rivista PERO' TORINO al cui articolo rinvio la lettura per approfondimenti.


Per approfondimenti:

Collani Rapporti e Temi
Telefono Azzurro

 

Nel giugno del 1999 si è tenuto a Bruxelles un seminario operativo sui "Nuovi strumenti per aiutare i bambini e gli adolescenti" con lo scopo principale di definire le caratteristiche future di un Garante per l'infanzia chiamato ad operare a livello europeo e che dovrà agire essenzialmente come coordinatore di Garanti presenti all'interno di ogni singola nazione. Telefono Azzurro, per conto dell'Unione Europea, si è fatto quindi promotore di un progetto che definisca le linee guida per un modello di Garante per l'infanzia in grado di poter operare in qualsiasi paese europeo, per promuovere e difendere efficacemente i diritti dei bambini sulla base della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo. Il presente Quaderno, disponibile anche in inglese col titolo "The spokeperson for children in Europe. New tools for helping children and young people", è il risultato di tale lavoro.

martedì 8 novembre 2011

I NUOVI BAMBINI CHE LEGGONO L' I - PAD: NON SANNO PIU' LEGGERE I LIBRI DI CARTA?

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I NUOVI BAMBINI CHE LEGGONO L' I - PAD:NON SANNO PIU' LEGGERE I LIBRI DI CARTA?

Il video che voglio proporvi oggi si intitola: "UNA RIVISTA DI CARTA E' SOLO UN I-PAD CHE NON FUNZIONA" e illustra, con orgoglio paterno, una piccola che "sfoglia" la rivista nello stesso modo nel quale si "touccha" (permettetemi il termine) un I-Pad.
Certo, è giusto che le nuove generazioni conoscano questi strumenti elettronici a menadito, ma quanto è sano che questi bambini, nella fascia d'età 12 - 36 mesi, invece di giocare e ricercare di esprimere le loro emozioni attraverso la manipolazione di materiali diversi, l'osservazione cartacea di un libro o semplicemente arrampicarsi sui rami di un albero al parco giochi (cosa che peraltro la maggioranza dei più grandi non sa proprio fare)?
Le nuove generazioni pasteggeranno a pane e byte certo, ma non riuscire più a tenere una matita in mano vorrà dire non riuscire a mangiare con il cucchiaino e non sviluppare quella parte del cervello che permette lo sviluppo base delle "funzioni primarie".
Questo video è sicuramente un caso non diffuso, soprattutto in Italia dove per la tecnologia si viaggia sempre su di un vagone in coda al treno: ma è comunque un segnale di ciò che ci aspetta negli anni a venire.
Da non sottovalutare le implicazioni legate alla capacità di socializzazione che è importantissimo sviluppare dai 36 mesi in su (per molti studiosi anche prima): sistemarsi davanti ad uno schermo digitale, se da una parte dà la sensazione di collegarci al mondo intero, nella realtà (effettiva e non virtuale questa volta) ci isola dal gruppo, il quale, da che mondo è mondo, è l'unico elemento in grado di salvarci nel caso di grandi problemi che il singolo non è in grado di affrontare.
Siamo dunque dalla parte di Ysolt Usigan che afferma di essere rattristata dal video in quanto "amante dei libri di contatto" o da quella di Brian Moylan che nel suo articolo "iPad Baby Can’t Work a Magazine, sottolinea che questi bambini utilizzeranno solo più supporti tecnologici semplicemente perchè "non più in grado di utilizzare quelli cartacei?"
In conclusione, in questa diatriba tecnologica vince sempre il buon senso al quale, noi padri e madri italiani, sovente ricorriamo per trovare le soluzioni ai nostri problemi. Una cosa non necessariamente esclude l'altra e anche se i nostri figli non saranno così cibernetici rispetto a quelli americani (peraltro estremamente orgogliosi anche di avere le proprie figlie treenni sulle passerelle dei concorsi di bellezza, rubando loro l'infanzia alla quale tutti hanno diritto), saranno sicuramente più uomini e donne "di mondo" in grado di leggere le e-mail e gli articoli in Inglese su Internet ma soprattutto capaci di avvicinare l'orecchio ai sussurrati richiami d'aiuto del mondo ....
Tutto questo detto da uno "esperto tecnologico" quanto basta e attivo ascoltatore di problemi umani!
Attendo i vostri commenti qui sotto e ... grazie per l'ascolto ma ricordate .... i libri aiutano a Volare!





QUAL' E' LA DIFFERENZA IN FONDO?




Per approfondimenti:



e per par conditio:


(le vie della rete sono infinite)

ai posteri l'ardua sentenza!

frase dello scrittore americano Morley che dice: "Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si vende un'intera nuova vita. Amore, amicizia, e navi in mare di notte; c'è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro".



E  ancora:

di Bruno Rossi
Casa Editrice: Carocci
Prezzo di copertina Euro 22.00



Il volume ha come oggetto il contributo che la formazione affettiva è in grado di dare allo sviluppo della libertà dell'essere umano nonché alla sua disponibilità alla donazione e alla convivenza pacifica. All'"intelligenza del cuore" si guarda come alla competenza capace di svolgere una singolare funzione in ordine alla progettazione di nuove forme dell'essere-con-sé e dell'essere-con-gli-altri, dell'essere-per-sé e dell'essere-per-gli-altri. In questo senso, il sentire educato si costituisce premessa di una nuova cultura orientata a valorizzare e a far convivere, accanto all'"homo sapiens faber oeconomicus", l'"homo sentiens".

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giovedì 3 novembre 2011

NUOTO PER IL BEBE': PRO E CONTRO

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NUOTO PER IL BEBE': PRO E CONTRO





I bambini nascono avvolti dall'elemento più naturale in assoluto ma se, dopo la nascita glielo si fa dimenticare o se li si traumatizza con doccette un po' più "violente" del solito, l'acqua diventa l'elemento più odiato in assoluto. Non bisogna arrivare a questi livelli ed è perciò che, fin da piccolini, i cuccioli di uomo vengono pressati con corsi "mamma-bebè" o nuoto in vasca piccola con istruttrici estranee al loro mondo che spesso rendono il tutto più complicato.
La cosa più importante per il bambino, dalla nascita in poi, è sicuramente non perdere il "contatto" con l'elemento acqua: questo continuo contatto lo si può costantemente conservare anche a casa giornalmente.
Il bagnetto con mamma o papà, all'interno della conosciuta e calda vasca da bagno, con braccia sicure e confortanti che ti avvolgono è un momento quotidiano che non bisogna far mancare al nostro cucciolo.
E' un momento di conoscenza tra due persone che imparano gli uni dall'altro e che aiuta a non perdere contatto con l'acqua che per così tanto tempo ci ha confortato e cullato all'interno dell'utero materno.
In più, rispetto all'ambiente della piscina, in casa l'acqua e la temperatura dell'ambiente più piccolo è di sicuro migliore a livello di possibilità o meno di affrontare il momento del bagnetto: l'essere nudi è già un momento difficile per tutti perchè si è senza difesa e occorre che chi sta attorno a noi sia in grado di dare fiducia e plasmare il carattere del soggetto in questione per renderlo più sicuro di sè nel mondo che lo circonda.
Con questo non voglio dire di non frequentare i corsi organizzati nelle diverse piscine, private e pubbliche, nate proprio a questo scopo ma di farlo solo se noi per primi siamo sicuri di essere a nostro agio in questa situazione: al contrario, il bambino percepirà la nostra insicurezza e i risultati non potrannno che essere disastrosi!
Quindi, a tutti coloro che non amano l'ambiente "piscina" in generale ma non vogliono perdere l'occasione di non allontanare il proprio pargolo dall'acqua, ricordo che la vasca da bagno va benissimo: giochiamo con il nostro bambino con personaggi di gomma che galleggiano, con bicchieri di plastica che ogni tanto possono anche rovesciarsi sul capo e permettere al piccolo di imparare a trattenere il fiato (noterete che lo sanno fare d'istinto meglio di noi adulti) e successivamente, dopo avere rovesciato sul capo due, tre bicchieri di fila, lasciamo delicatamente andare il piccolo sott'acqua, sempre in verticale e per poco tempo: vedrete che lentamente la sua sicurezza aumenterà e, quando arriverà il momento di affrontare il corso di acquaticità alla scuola dell'Infanzia , lo farà con entusiasmo e forse con qualche timore, sì, ma in grado di superare tutto con la capacità che noi saremo stati in grado di regalargli!
  • Per quanto concerne gli effetti positivi del nuoto, vi rimando alla lettura dell'articolo QUI INDICATO che sottolinea tutti gli efferri positivi di questo sport tanto praticato nel nostro paese e fondamentalmente "salva-vita" per tutti coloro che amano il mare e l'ambiente realtivo.






Per approfondimenti:

di Manuela Alba Giletto
Casa Editrice Nuovo Progetto
Prezzo di Vendita N.P.

Uscito nel 1990, questo libro presenta il metodo sensoriale di Manuela Alba Giletto e la necessità, per qualsiasi operatore, di una programmazione a monte del lavoro in acqua con i bambini in età infantile. I contenuti del testo, a distanza di quasi 15 anni dalla sua pubblicazione, appaiono oggi superati da nuove ricerche e nuovi studi. "Acqua per comunicare"( 2003) ridimensiona le fasi da 13 a 7 ed espande i confini del metodo verso nuovi orizzonti di applicazione didattica.


di Heston Lauren
Edizioni Il Punto d'Incontro
Prezzo di Vendita Euro 10.00


Grazie a questo corso illustrato il bambino può sviluppare l'acquacità senza correre rischi e senza spaventarsi inutilmente, cominciando con il versargli un po' d'acqua sul capo della vasca da bagno, per poi passare alle prime esperienze di nuoto sott'acqua e, infine, a tecniche di salvamento di vitale importanza.

sabato 29 ottobre 2011

GENITORI DITE DI NO!!! METTIAMO IN PRATICA LA PEDAGOGIA DELLE REGOLE!

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GENITORI DITE DI NO!!! METTIAMO IN PRATICA LA PEDAGOGIA DELLE REGOLE

http://acmos.net/2011/05/per-la-scuola


Leggendo i miei soliti articoli ed aggiornamenti legati al mio lavoro, mi imbatto in una relazione della Dott.ssa Giulia Ukmar, psicoterapeuta della famiglia e della coppia.
10 Marzo 2000, Auditorium di Tiano (trento) , conferenza per la presentazione del libro "SE MI AMI, DIMMI DI NO" .
L'intervento della Dott.ssa Ukmar fa emergere  un mare di discussioni tra il vasto pubblico presente alla serata: ella sottolinea, con molta decisione, l'importanza di mettere in pratica la "pedagogia delle regole" abbandonata dopo la rivoluzione creatasi con la propaganda degli anni '60 (vedi Dott. Spock- non quello di Star Trek)  dove si sosteneva che il bambino andava trattato come un piccolo adulto, lo si doveva ascoltare e non gli si doveva imporre più niente. Questo ha spinto inesorabilmente a orientarsi verso un permissivismo esasperato e i genitori hanno perso per strada il ruolo di "educatori". Un ragazzo senza regole non conosce alcun limite ed è in preda al delirio di onnipotenza che lo indurrà a crearsi una realtà su misura: vivrà un IO che invade, che si afferma a spese degli altri, non avrà doveri ma solo diritti e gli altri serviranno a qualche scopo oppure non conteranno nulla.

Durante la conferenza, ed in particolare leggendo il suo interessantissimo libro, la Dott.ssa pone l'accento sull'identificazione delle "Categorie" di famiglie più a rischio nel crescere un bambino "onnipotente" : " se io frigno un po' di più la caramella me la danno, se io non voglio la pasta e fagioli, la mamma mi fa la pastasciutta".
Ecco come relaziona il bambino e i rischi che diventi un adulto ancora peggiore sono elevati all'ennesima potenza; così è davvero interessante leggere due righe sull'esperienza di questa giovane donna al seguente LINK .... Leggete fino in fondo tutto il racconto in blu e cercate di capire in quale categoria potreste essere inseriti come genitori, ma mi raccomando siate sinceri ... i vostri figli hanno necessità di avere genitori schietti con loro stessi per poter avere di conseguenza genitori corretti!

Spendiamo un po' di tempo su queste pagine e alla fine i risultati, se si mette in pratica il minimo, arriveranno:

di Giuliana Ukmar
Casa Editrice Franco Angeli
Prezzo di vendita 17.50

Il libro si pone come una sorta di vocabolario tra generazioni che parlano lingue diverse. Un aiuto per genitori che mille motivi hanno portato a perdere per strada il loro ruolo, per quelli che ancora non l'hanno assunto, ma anche per nonni che vogliono dare una mano, per insegnanti furbi, per baby-sitter che hanno paura di soccombere. I ragazzi vogliono sapere come "funziona" il mondo e la famiglia deve essere la prima palestra di vita.
E per due risate insieme, due video su di una nota marca di preservativi francese intitolato "Mamma ha detto che posso!" e un'altro su qualche particolare "capriccio" infantile .... buon divertimento!

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mercoledì 19 ottobre 2011

CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

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Foto dal sito
http://www.windoweb.it/

CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

La crisi isterica nel bambino è il modo in cui il piccolo esprime il suo disagio, la sua rabbia in modo non controllato ed è questo che occorre insegnare a fare al piccolo.
Durante i primi due anni di vita, quando il bambino non ha ancora strutturato il linguaggio, è necessario un vero e proprio  contenimento fisico, in caso di forte rabbia. Questo serve sia ad evitare che si scateni eccessivamente, sia ad impedire che faccia del male a se stesso o agli altri.
Occorre mostrare di essere molto  contenti quando riesce a controllare le crisi, quando è coopera e  ricordiamoci sempre che noi adulti siamo sempre  un modello per lui : evitate di sbottare o di arrabbiarsi in modo evidente,  non picchiarlo mai,  e  soprattutto non arrabbiarsi quando lui ha le crisi.
A partire dai tre anni educate il bambino ad esprimere la sua rabbia cosicchè,  verso l'età scolare, le crisi diventino rare, per rifarsi vive con più intensità nel corso dell'adolescenza.

Di solito i bambini in queste fasce d'età si arrabbiano molto quando non ottengono ciò che vogliono ma ricordiamoci anche che i bambini vogliono attorno adulti "solidi" caratterialmente, che sanno cosa è meglio per loro e non affidano loro scelte che proprio per la scarsa maturità i piccoli non sono in grado di fare.
Sembra assurdo ma i bambini si affezionano molto di più e rispettano le persone che sono più severe proprio perchè sanno cosa è meglio per loro, sanno contrastare i "capricci" ( che ripeto non sempre indicano "bisogni") e li rendono sicuri nella crescita del carattere.

Ci sono situazioni nelle quali sia la fame sia il sonno possono provocare forti crisi di pianto collerico, ma è sufficiente conoscere bene il nostro bambino e tenere d'occhio a che ora della giornata ci troviamo per presumere la causa della nascita della crisi di pianto incontrollato facile da risolvere in questo caso ....

Adesso, magari posso provare a dare qualche consiglio pratico su alcune situazioni particolarmente "difficili".

Quando un bambino è in preda ad una crisi isterica è veramente inutile cercare di farlo ragionare: diversamente occorre fargli capire che si parlerà della situazione solo alla fine della "recita" messa in atto per attirare l'attenzione.
Spesso è buona norma spostarlo fisicamente dal luogo nel quale è in atto la scena  madre e ignorarlo fino al momento nel quale sarà particolarmente calmo : in questo modo perderà il suo pubblico e lentamente si renderà conto che non avrà più senso continuare a fare qualcosa che fisicamente lo impegna molto.

Se non vuole sedersi a tavola o non vuole andare a dormire perchè sta giocando, dategli i classici "cinque minuti" per smettere di farlo, spiegandogli cosa dovrà fare dopo : se, trascorso il tempo, non ne vuole sapere, allora va preso di peso e messo a sedere o nel letto anche contro la sua volontà. Nel fare ciò occorrerà sempre essere decisi e non spendere troppe parole: così va fatto!

Ci sono però situazioni nelle quali però il bambino ha delle fortissime crisi di pianto, sbatte i piedi per terra e si agita molto: qui subentra il rischio di farsi male ... portiamolo allora in un posto tranquillo come la sua camera da letto per far sì che riesca a sfogarsi completamente, spendendo tutte le sue energie residue ma in sicurezza. Bloccatelo se vi picchia, se lancia oggetti, se strilla forte ... lasciatelo da solo osservandolo tranquilli ma risoluti da lontano.
Respiriamo sempre a fondo perchè il rischio di farsi conquistare dalla rabbia è forte e la reazione potrebbe non essere molto controllabile.

Se si lancia all' indietro o sbatte la testa contro il pavimento, non lasciatelo fare: bloccatelo e contenetelo magari abbracciandolo, dategli il tempo di rilassarsi tra le vostre braccia e non lasciatelo fino a che non è rilassato. Il contenimento è piacevole per il bambino e va accompagnato da frasi incoraggianti e chiare : " So che sei arrabbiato ma non devi fare così perchè ti fai male e non serve a nulla ... " Il bambino si sentirà compreso ma non l'avrà vinta perchè se non mangerà andrà a dormire senza cena .....

Se queste crisi sono frequenti durante la giornata e sono accompagnate da problemi di comportamento all' asilo, alla materna o alla scuola dell'infanzia, parlatene con il pediatra che può sempre consigliare o meno una consulenza psicologica adeguata. 
Siate sempre sinceri quando parlate della situazione generale del vostro bambino al pediatra o semplicemente con chi si occuperà del vostro bambino a scuola : queste figure professionali non "giudicano" l'operato del genitore ma lo vogliono solo aiutare e soprattutto permettere al bambino di inserirsi e vivere bene il suo ruolo all'interno della Comunità.
Più siamo autocritici con noi stessi, più i nostri bambini cresceranno sereni, felici e forti.

Per approfondimenti:

IL TUO BAMBINO EDUCARLO E CAPIRLO
di Margot Sunterland
Casa Editrice Tecniche Nuove
Prezzo di Copertina Euro 24.90

 

Un volume utile, una guida pratica con la quale affrontare in modo totalmente nuovo il difficile compito di crescere i propri figli. Mettendo a confronto i metodi convenzionali Il tuo bambino offre ai genitori gli strumenti per comprendere e influenzare lo sviluppo sociale ed emozionale del bambino, fornendo soluzioni pratiche alle sfide di ogni giorno.
I sistemi emozionali principali presenti nel cervello umano sono fortemente influenzati dall’approccio adottato dai genitori. Questo manuale spiega come, da un cervello “ben accudito” sotto il profilo emozionale, possa svilupparsi una mente sana.
Lo sviluppo di capacità complesse da parte del bambino, quali la risoluzione di problemi, l’autoconsapevolezza, la capacità di reagire sotto stress, l’empatia, la gentilezza e l’interesse verso le cose non dipende da fattori genetici: esistono particolari comportamenti dei genitori in grado di influenzarne l’andamento. Margot Sunderland vi illustrerà tali metodologie, aiutandovi a esercitare il vostro ruolo di genitori nel modo più efficace. .


sabato 1 ottobre 2011

CIBO E BAMBINI: ANCHE QUESTA E' EDUCAZIONE

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CIBO E BAMBINI: ANCHE QUESTA E' EDUCAZIONE

Innanzitutto vi consiglio la lettura delle 10 Regole  da non dimenticare per una corretta ed efficace alimentazione per i nostri pargoli dal sito PIANETA MAMMA per aiutare i nostri piccoli a crescere bene.
Poi qualche osservazione ....
Ci preoccupiamo del fatto che non riusciamo a far mangiare i nostri bambini ma non riflettiamo su come si propone il loro il pasto.
Nella società moderna non esistono ancora molti casi di morte di stenti nei bambini anzi... i problemi maggiori riguardano l'obesità e quindi la somministrazione di cibi sbagliati nella crescita della famiglia in generale.
Riflettiamo:
Se a pranzo proponiamo riso, verdura e fettina di carne e i nostri bambini non vogliono mangiare nulla, per puntiglio o per altri motivi, il problema non sussiste .... non c'è altro!
Quante volte ho assistito, a casa di amici, alla preparazione aggiuntiva del biberon o della tazza di latte e biscotti, o della fettina di formaggio ... "pur di far loro mangiare qualcosa!" .
Il mio parere e quello della maggior parte degli EDUCATORI ? E' sbagliato!
Se si segue questa linea di condotta, il bambino capirà che ogni puntiglio troverà una soluzione dalla sua parte e comunque l'avrà vinta lui!
Le fatiche culinarie della madre, e in tante famiglie attuali del padre, verranno vanificate dai "capricci" di questi piccoli despoti che provano a tenere i fili della famiglia.
Ricordate che non sempre i "capricci" dei bambini corrispondono a dei reali bisogni fisici: il bambino ha in questo comportamento la sua arma migliore e lo strillare e sbattere i piedi per terra è, la maggior parte delle volte, l'unico modo che trova per farsi ascoltare.
Certo, con il tempo imparerà a selezionare e ci saranno sempre cose gradite e cosa che assolutamente non vorrà mangiare ma con la varietà che abbiamo oggi nell'alimentazione non possiamo davvero limitarci a patatine e hamburger!!
Insegnate loro a mangiare tutto! Come per ogni situazione che riguarda i nostri pargoli, ci vuole impegno da parte della famiglia: non si può delegare i compiti che ci spettano come genitori alla scuola o ad altre strutture (ad es. quelle mediche) quando la maggior parte delle soluzioni le abbiamo noi e non le vediamo!!!
L'alternativa non è la soluzione: occorre capire cosa c'è dietro al rifiuto e vedrete che se per un po' di tempo proporrete loro cibi non graditi, prima o poi, per fame (come al tempo dei nostri nonni) anche questi diventeranno buoni!
Ricordiamoci poi che mangiare insieme e con la televisione spenta è la cosa migliore: quale momento più sereno di quello attorno alla tavola? I figli crescono così in fretta che i discorsi davanti ad una piatto di pasta saranno poi i vostri migliori ricordi!
Vi lascio con la visione di questa sequenza di slides relative ad un "Laboratorio del Gusto" progettato a scuola per avvicinare i bambini allo Snack "sano" contro le solite Merendine pre-confezionate ... date un'occhiata e  Buon appetito!!

Per approfondire:

Di Fraccaro S., Donello C. e Martin A.
Edizioni Centro Studi Erckson
Prezzo di vendita Euro 17.00
Quante volte ci si lamenta delle abitudini alimentari dei bambini: mangiano poco o troppo, snobbano le verdure, si riempiono di merendine, arricciano il naso davanti alla bistecca. I dati al riguardo confermano che la dieta dei piccoli italiani è spesso squilibrata, con un eccesso di proteine (soprattutto di origine animale), grassi (in particolar modo quelli saturi) e zuccheri a rapido assorbimento, e una carenza di fibra, calcio e ferro. Dato lo stretto legame che esiste tra alimentazione e salute, appare necessario favorire, fin dalla tenera età, un'alimentazione sana ed equilibrata, anche attraverso specifici interventi educativi. Questo libro propone agli insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria un progetto di educazione alimentare che si avvale di uno strumento molto vicino alla realtà dei bambini: la fiaba. Storie e racconti - da quelli classici come "Hänsel e Gretel" alle opere recenti di Rodari, Piumini e altri grandi autori di letteratura per l'infanzia forniscono spunti per attività di lettura, drammatizzazione, gioco, esplorazione di cibi e sapori, con un approccio che coinvolge direttamente i bambini e la loro esperienza quotidiana.

martedì 20 settembre 2011

ESSERE GENITORI OGGI: un mestiere da funamboli!

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Compagnia Teatrale "I Funamboli"
ESSERE GENITORI OGGI: un mestiere da funamboli!

Che mestiere difficile essere genitori oggi! Forse un doppio salto carpiato all'indietro da un trampolino di 10 metri è persino facile a confronto!
Le famiglie sono differenti e con problemi diversi, i bambini hanno carattere sovente agli opposti gli uni agli altri e allora, quali sono le regole da seguire per EDUCARE?
Non è per nulla facile riuscire a stabilirle, anzi è praticamente impossibile! Se decidessimo per tutti lo stesso abito, dello stesso colore e della stessa taglia ... vi andrebbe bene?
Credo proprio di no!
E' così che Educare diventa difficoltoso: ognuno ha esigenze e tempi differenti e soddisfare le richieste dei piccoli insieme con quelle degli adulti a volte è come  arrampicarsi su irti vette.
Eppure è la famiglia il luogo primario e principe nel quale nasce l'educazione: solo da pochi anni sono nati i corsi per genitori quali centri supporto psico-fisico e morale per affrontare le diverse situazioni "bambino".
Nel corso degli anni, si è passati da metodi "repressivi" che bloccavano totalmente le capacità espressive dei piccoli ai metodi, polarmente opposti, "permissivi" che male si adattano alla società odierna nella quale lo spirito di sacrificio impone sovente di dover rinunciare e farlo con carattere.
Una cosa è certa: un mix dei due metodi sarà di sicuro efficace; disciplina condita con occasioni di scelta che mettono il bambino-pittore in condizione di mettersi alla prova con pennelli e colori sì ma all'interno di una cornice ben definita con limiti e proporzioni.
Parlando di "Punizioni", ricordiamo che è sempre meglio fare affrontare le avversità puntando al "Premio" che costringe il bambino ad una vera e propria modifica del comportamento nel tentativo di raggiungerlo.
Dunque sì alle punizioni ma scegliamo quelle che permettono al bambino di riflettere e di dare vita ad una stimolazione intellettiva che servirà nelle situazioni a venire.
Mai punizioni fisiche o minacce con perdita di affetto ma ricordarsi che i bambini sono in grado di ragionare: un semplice "Non urlare!" - repressivo - si può trasformare in un "Per favore, non gridare perchè altrimenti non sentiamo bene quello che dici ".
Infine un consiglio prezioso: noi adulti siamo il primo esempio per i nostri bambini. Il nostro comportamento  è importante ed è quello che per primo essi noteranno al di là delle parole .... Diamo il meglio di noi a nostro figlio e lui ci regalerà il meglio di sè!

Se vogliamo leggere qualcosa sulle famiglie di oggi:



Essere genitori oggi
di Zanatta Anna L.      
Casa Editrice IL MULINO
Prezzo di Vendita Euro 9.80
  
Genitori in coppia, coniugata e di fatto, più di due genitori, un figlio ad ogni costo, genitori omosessuali: diversi modi di essere madri e padri e una molteplicità di forme di famiglia. Nel volume si racconta come, dalla società moderna a quella contemporanea, l'esperienza di essere genitori sia mutata nelle sue caratteristiche e nei suoi valori: dal ruolo delle madri, che sempre più guardano fuori dalla sfera domestica e ricercano nel lavoro occasioni di realizzazione personale, a quello dei padri, più presenti nella cura dei figli e nella condivisione dei compiti familiari, dal declino del modello tradizionale di famiglia alla formazione di nuovi nuclei in cui si intrecciano legami biologici e sociali. Affetti, sfide, nuovi rischi e responsabilità dei genitori di oggi.

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lunedì 29 agosto 2011

FANS: FARMACI AD AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA

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FANS: FARMACI AD AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA


Fans, un nome complicato, un prodotto già sentito nominare che, a differenza di ciò che si può pensare, tutti abbiamo utlizzato e del quale spesso abusiamo.
Non sto parlando dei seguaci di un cantante, di un attore o di chissachi, ma di farmaci  che semplicemente agiscono, con la loro azione anti-infiammatoria, sulla febbre e sul dolore.
Nel caso dei bambini poi, sono i farmaci più prescritti in assoluto e, date le ultime ricerche, abusati dai genitori anche per problemi non attinenti.
Fanno parte della categoria dei farmaci anti-infiammatori non sterodei (per intenderci quelli steroidei sono i cortisonici) il cui abuso è uno dei maggiori problemi di questi ultimi anni.
L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) è da tempo interessata al problema dell'abuso di questi farmaci, soprattutto nelle sintomatologie legate ai piccoli.
Il bambino ha la febbre? Ha mal di denti? Senza parere del medico, il più delle volte ecco arrivare la parolina magica, lo sciroppo risolvi tutto.
Forse la maggior parte dei genitori non sa che l'anti-infiammatorio andrebbe dato solo quando la febbre supera i 38,5° di temperatura e non meno; gli effetti collaterali che questi Fans procurano sono tanti: orticaria, bruciori di stomaco, disturbi ai reni, al fegato e attacchi d'asma.
In caso di febbre alta, il più indicato è di sicuro il PARACETAMOLO con  principi d'azione  diversi da quelli dei Fans ma meglio tollerato: in ogni caso è il Pediatra a doverne consigliare l'utilizzo perchè le ricette "fai da te" rischiano di danneggiare notevolmente la salute del nostro bambino.
Evitare sempre e comunque di somministrare contemporaneamente o a distanza di poco tempo farmaci simili solo perchè non ci sembra arrivino risultati.

RICORDATE CHE:

L'anti-infiammatorio non va mai somministrato a stomaco vuoto
La terapia non deve mai superare i 5 giorni dopodichè va consultato il medico
Esistono terapie alternative nella medicina dolce complementare a quella tradizionale

Per saperne di più:

di Franco De Luca
Prezzo di copertina Euro 11.20
Casa Editrice : Il Leone Verde


Quando affrontare i problemi dei bambini non è semplicemente somministrare medicinali .... consigliato a bravi genitori!




martedì 16 agosto 2011

AUTISMO INFANTILE

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AUTISMO INFANTILE

E' una sindrome inserita tra le D.P.S. (Disturbi Pervasivi dello Sviluppo) che colpiscono più aree dello sviluppo infantile. La manifestazione avviene nei primi tre anni di vita del bambino ed è spesso preceduta dal un normale sviluppo apparente.
Le aree colpite dall' Autismo sono prevalentemente tre:
  • comportamenti stereotipati ed interessi limitati
  • interazione sociale
  • linguaggio e comunicazione
In relazione al primo punto, gli interessi sono limitati  ed il bambino gioca in modo ripetitivo, senza interesse e fantasia; non utilizza i giocattoli nel loro ruolo ma sovente viene solamente attratto da alcuni particolari degli stessi (la bicicletta la si ritrova spesso all'insù ed il bambino fa ruotare le ruote per lunghi ed interminabili momenti).
Per quanto concerne i comportamenti stereotipati, sono comuni gli sfarfallamenti con le mani che ipnotizzano quasi i soggetti colpiti o il mettersi in posizioni strane e generalmente definite scomode.

Nell'ambito dell' interazione sociale,  il bambino "autistico" sembra veramente vivere nel suo mondo: non fissa mai il viso di colui che tenta di interloquire, non ama essere toccato o abbracciato (questo varia nei diversi soggetti), non sembra in gnerale provi interesse a cosa e a chi lo circondi.

Infine, la capacità di esprimersi è differente dal resto dei bambini considerati normali: non  utilizza il linguaggio se non in casi di ripetizione ecolalica (semplice ripetizione per sentito dire)  ma si sostituisce con gesti che lui stesso fa efffettuare da terzi ( se vuole da bere, spesso guida la mano di qualcuno per fargli afferrare il bicchiere).

E' una malattia con genesi multifattoriale per cui la diagnosi risulta molto complessa ed occorre rivolgersi a centri specializzati.


Per un'esperienza diretta sull' Autismo vi consiglio la lettura del libro:

di Gina Codovilli
Edizioni Itaca
Prezzo di vendita Euro 12.00

Racconto sottoforma di diario di Gina, madre di Andrea, 23 anni: un figlio "diversamente amabile".
Le parole per descrivere questa opera potrebbero essere tante ma solo la lettura può avvicinarci alla vita quotidiana di questa amorevole famiglia.







sabato 13 agosto 2011

PAURA DEL BUIO: COME AFFRONTARLA E FARLA SUPERARE AI BAMBINI

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Foto dal sito
www.myecard.it
PAURA DEL BUIO :COME AFFRONTARLA E FARLA SUPERARE AI BAMBINI

Comincio questo post riportando le parole della Dott.ssa Paola Merchionne dalle pagine Web di www.mammaepapà.it:
"Nel buio, i bambini catalizzano e  concentrano tutte le loro paure: di essere aggrediti e non poter essere all'altezza, il bisogno di essere protetti e riconfermati dall'affetto dei grandi, ma anche di sentirsi forti e invincibili e anche abbastanza cattivi! Questo sta perciò ad indicare che le paure hanno, in definitiva,  un ruolo positivo: tutto sta ad elaborarle e riuscire a tradurle in un modo di essere ed in uno stile d'azione rispetto ai pericoli".
Quando il bambino ha solo pochi mesi di età ha già comunque avuto delle esperienze ed ha già osservato sia l'ambiente che lo circonda sia le persone attorno a sè.
Intorno ai due anni di età, il bambino tende già a non volere andare a dormire da solo preferendo il lettone di mamma e papà e, a volte, volendo la luce accesa. 
Questa non è ancora una vera e propria paura del buio ma piuttosto una disperazione che nasce dall'andare a dormire da solo, mentre i genitori sono ancora alzati e guardano la televisione.
E' dai tre anni  che questa forma di "delusione" si può trasformare in vera e propria paura del buio.
Le crisi perciò si avranno non solo di sera ma anche durante la giornata con rifiuto di entrare in cantine o stanze buie senza la presenza di un adulto: le ombre, i rumori e la mancanza della luce per distinguere il tutto sono una vera e propria minaccia!
Nella maggior parte dei casi siamo noi adulti a trasferire la paura ai nostri bambini.
Se un bambino si abitua a dormire in camera con la luce accesa, la vorrà sempre sia perchè non vorrà cambiare l'abitudine, sia perchè il fatto di non vedere bene ciò che ha attorno lo disturberà parecchio.
Dal momento in cui i bambini cominciano a guardare la televisione, allora è chiaro che occorrerà selezionare loro i programmi per non ricevere messaggi che non possano decifrare o che decifreranno in modo sbagliato.
E' il nostro cervello che ci permette di percepire la sensazione della paura:
la sezione dell'amigdala , porzione adibita all'invio degli input al corpo in caso di pericolo, è la parte di noi che ci permette di salvarci la vita in numerose situazioni e coloro che hanno subito danni a questa porzione di cervello, rischiano più di altri la vita, non riconoscendo i vari pericoli che la nostra vita quotidiana offre.
Farli dormire nel lettone non è per nulla indicato: piuttosto è il genitore che, nei periodi di particolare paura, dovrà spostarsi nella cameretta, spiegandogli le origini dei rumori che sente e delle ombre che vede.


Per affrontare le numerose paure dei piccoli vi consiglio un libro molto bello:

PROVA CON UNA STORIA
di Anna Oliviero Ferrarsi
Edizioni RIZZOLI
Prezzo di vendita Euro 15,00

Una storia per ogni occasione .... vademecum per curare le ansie e le paure dei piccoli e per affrontare i momenti di difficoltà di grandi e piccini.

mercoledì 27 luglio 2011

BAMBINI E TRASLOCHI: UN VIAGGIO DA ORGANIZZARE INSIEME

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BAMBINI E TRASLOCHI: UN VIAGGIO DA ORGANIZZARE INSIEME

Partendo dal presupposto che ogni buon genitore dovrebbe conoscere i propri figli al punto di far di tutto affinchè un evento così importante e stressante come un trasloco possa non creare grossi problemi ai piccoli, affrontiamo con serenità questo argomento cercando di suggerire qualche consiglio a chi sta per intraprendere questo viaggio.
Per rendere più sereno il cambiamento, la prima cosa da fare sarebbe organizzarsi in modo da lasciare tranquilli i più piccoli sistemandoli dai parenti più stretti come i nonni sempre che siano già abituati ad avere la loro compagnia. Il momento da vivere tutti insieme è di sicuro quello che precede il vero e proprio spostamento: riporre le proprie cose in uno scatolone può non piacere ai più piccoli che vedono sparire i giochi a cui tengono dentro scatole anonime e subito pensano alla possibilità di non rivederli più.
Parlare è importante: spiegare loro le varie fasi del trasloco è dunque fondamentale.
L'impacchettamento degli oggetti più piccoli, lo smontaggio dei mobili, il rimontare tutto nella nuova casa e sistemare ciò che si ha di più caro nel nuovo ambiente.
I motivi per i quali viene effettuato il trasferimento vanno chiariti sì, ma la cosa più importante è riuscire a stare sempre insieme.
Le prime notti nella nuova casa saranno le più agitate:un suggerimento? Non fate coincidere il trasferimento nella nuova casa con l'acquisto della cameretta nuova.
Così facendo, il bambino perderà i suoi riferimenti e non riconoscerà nella nuova stanza quella nella quale aveva guadagnato la sua sicurezza durante il sonno.
E' possibile che per un po' di tempo voglia dormire con voi nel lettone ma non fate sì che questa situazione duri a lungo: i piccoli tendono ad approfittare della situazione a loro vantaggio.
Dunque: aspettate un po' di tempo per dare un nuovo look alla nuova cameretta del bambino.
Man mano che i giorni passeranno,  il senso di smarrimento svanirà: i giocattoli riacquisteranno l'attenzione del piccolo che lentamente prenderà coscienza di nuovi punti di riferimento spaziali che lo rassicureranno.

Per una buona lettura sull'argomento del trasloco consiglio :


IL TRASLOCO
di Paolo Morelli
Editore Nottetempo
Prezzo di copertina Euro 14.00

Libro divertente ed ironico su un'esperienza che "... potrebbe fare finire qualcuno in convento" ....

martedì 26 luglio 2011

CARTA D'IDENTIA' ANCHE PER I NEONATI

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CARTA D'IDENTITA' ANCHE PER I NEONATI


Lo sapevate che il 13 Maggio di quest'anno è stato pubblicato il Decreto Legge sullo Sviluppo (D.L. 70/2011)  che principalmente:
  • elimina i limiti di età ai fini del rilascio della carta d'identità (anche i neonati dovranno averla)
  • stabilisce nuove durate:
                              3 anni per i minori di età inferiore ai tre anni di età
                              5 anni fra i 3 ed i 18 anni di età

La carta d'identità per i neonati (e comunque per i minori di 15 anni)  non è obbligatoria manecessaria per l'espatrio: Il minore dovrà essere accompagnato da uno dei genitori (da qui il problema che sulla carta però non sono segnati i nomi dei genitori per cui non si tutelano fino in fondo i bambini contro la sottrazione o compravendita di minore). Più sicuro quindi il passaporto elettronico in cui questi dati sono obbligatoriamente riportati.

Per ulteriori chiarimenti sull'argomento consultare il sito www.guidelegali.it del quale vi segnalo il link:





lunedì 18 luglio 2011

E' ORA DEL VASINO SI' O NO?

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E' ORA DEL VASINO SI' O NO?

"Impariamo a chiudere bene le tubature"
D'estate, e comunque durante tutta la stagione calda, vi sono molti genitori che improvvisamente decidono che il loro cucciolo sia ormai grande e qunidi in grado di togliere il pannolino ed utilizzare il vasino.
 Questa loro decisione è il primo errore che compiono nell'avvicinamento del piccolo al controllo degli sfinteri: non sono gli adulti che "decidono" ma è il bambino, dopo i 20 mesi circa, che raggiunge una maturità psicologica, una fiducia in se stesso ed un piacere corporeo tali da fargli capire cosa sta succedendo all'interno del proprio corpo e tali da permettergli gradatamente di attraversare le differenti "tappe" che lo porteranno a tenersi asciutto, prima di giorno e più avanti con l'età anche di notte.

Maturità psicologica e fiducia in se stesso, non si raggiungono ad un'età precisa, guardando il calendario o confrontando il proprio bambino con quelli nati nello stesso periodo.
Se il bambino è inserito all'interno di un asilo nido, approfittiamo per seguire i suggerimenti che le educatrici danno: portare avanti un percorso comune tra scuola e famiglia è essenziale nel campo dell'educazione dei propri figli e per conoscere meglio la maturazione di tipo "emotivo" dei nostri cuccioli, è molto utile affidarsi a persone che fanno dell'osservazione dei bambini il loro mestiere. 

Spesso, le ducatrici sono le persone che meglio si rendono conto dello stato d'animo dei nostri bambini: noi li guardiamo con occhi di genitori, loro no.

Il piacere corporeo è un'ulteriore tappa del percorso ad ostacoli che i nostri piccoli protagonisti devono affrontare nella loro crescita; La manipolazione delle feci fa parte dell'apprendimento e il defecare è un atto legato ad un dono, inteso proprio come regalo.
 Se il bambino non ha problemi a staccarsi dal pannolino e  provare tranquillamente l'avvicinamento al vasino e all'autonomia è un bambino che ha già raggiunto una serenità tale da permettergli di donare una parte di se stesso a chi gli sta vicino e a cui lui vuole bene.
 I bambini più ritrosi, invece, sono quelli che spesso non si fidano di molte persone, sono più timidi e più chiusi.
Da aggiungere, inoltre, la difficoltà notevole di smettere di giocare per andare in bagno: sovente, per non farlo ci si fa più volte la pipì addosso!!
In conclusione, come ogni qualvolta si affrontano  dei cambiamenti, ai bambini va dato il tempo di adattarsi, con i propri tempi, alla nuova situazione, senza porsi grosse domande e senza farsi prendere da inutili crisi di panico, in fondo .... nessuno è arrivato al matrimonio con il pannolino!!

Un libro molto utile per avvicinare i bambini al vasino è :

di Marianne Borgardt
Edizioni Mondadori
Cartonato, stampato, estremamente maneggevole e divertente

venerdì 1 luglio 2011

DONNE AL LAVORO: E' DISCRIMINAZIONE QUESTA?

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DONNE AL LAVORO: E' DISCRIMINAZIONE QUESTA?

Leggo su "La Stampa" di oggi, Venerdì 1 Luglio 2011, di una ditta in provincia di Milano, la Ma-Vib di Inzago - fabbrica di motori per impianti di condizionamento con sole 13 operaie donne dipendenti e fin qui tutto bene. Poi continuo a leggere e : "cassa integrazione a 0 ore per 4 anni e lettere di licenziamento annunciate ..... " e fin qui, storia di tutti i giorni; ma quando infine scopro che questo trattamento è stato riservato solo alla operaie donne e non agli uomini ....
Beh! Come uomo mi sono fermato, ho tirato su un forte respiro e:
"Il padrone Ivano Colombo, si giustifica dicendo ..."Così state a casa a curare i vostri figli"  ?????"
E chi figli non ne ha? Chi ha comunque un mutuo da pagare con l'unico stipendio?
"Le donne presidiano la fabbrica: tra di loro un solo uomo che spicca nel gruppo con la sua polo rossa .... nessuna solidarietà dagli altri uomini dipendenti e colleghi..."
Un sito bi-lingue descrive la fabbrica come "leader nella produzione dei motori elettrici frazionari" .... ma di frazionato c'è anche il personale: dentro i Maschi ,fuori le Femmine.

"Mi duole ma non commento" - esordiscono i titolari ..... noi invece commentiamo eccome.
Regione e Provincia decideranno un incontro convocando la proprietà e i dipendenti nei prossimi giorni ....

I commenti, a questo punto, li lascio a voi .....

lunedì 27 giugno 2011

IL CONGEDO PARENTALE : D.Lgs. 151/2001

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IL CONGEDO PARENTALE: D.Lgs. 151/2001

Questo Decreto Legislativo innanzitutto prevede permessi retribuiti per tutte le visite mediche necessarie in periodo di maternità, impone di astenersi dal lavoro 5 mesi, a partire dal settimo o dall'ottavo mese di gravidanza (decide la mamma con il ginecologo a seconda delle situazioni), concede il congedo al papà in determinate situazioni (es. mamma con gravi problemi di salute, affidamento esclusivo del neonato, etc.), concede permessi in caso di malattia del neonato e nel caso di allattamento.
Nel caso di adozione o di affidamento valgono le stesse regole ma il congedo obbligatorio parte dal momento in cui il piccolo arriva in famiglia e dura 5 mesi per l'adozione e 3 per l'affidamento.
E se nascono due gemelli? Beh, raddoppia la durata dei congedi naturalmente.

Per ottenere la maternità obbligatoria , la lavoratrice presenterà la domanda presso gli uffici dell' Inps ottenendo un'indennità pari all' 80% dello stipendio dello stipendio fin dal primo giorno di congedo. Ci sono accordi che possono prevedere indiennità più alte ma dipende dal Contratto Collettivo di riferimento.

Dopo i 5 mesi di maternità obbligatoria si può:

  • sfruttare il congedo facoltativo: subito (riprendendo a lavorare dopo 11 mesi) o successivamente ( un po' per volta entro i primi 8 anni di vita del piccolo)
  • prolungare l'astensione fino ai 3 anni del bambino in caso di grave handicap oppure sfruttare un permesso giornaliero di 2 ore retribuite. Dopo i 3 anni si ha comunque diritto a 3 giorni di permesso al mese.
Per i 6 mesi di congedo facoltativo, la richiesta va fatta all' Inps con apposito modello (AST.FAC. SR23)  - si può scaricare dal sito http://www.inps.it/ - dando sempre un preavviso al datore di 15 giorni prima della scadenza del rientro al lavoro.
L'indennità che spetta in questo caso corrisponde al 30% dello stipendio.

Per le mamme che allattano, si può contare sulle 2 ore di permesso al giorno con retribuzione del 100%  (un'ora soltanto per i part-time), fino al compimento dell'anno del bambino.

Ancora, fino ai 3 anni del bambino, si ha diritto alle assenze per malattia del bambino: la retribuzione è pari al 100% nei primi 30 giorni e poi non si avrà alcuna indennità. Dai 3 gli 8 anni, i genitori possono prendere solo 5 giorni di permesso l'anno, senza retribuzione.


Per ulteriori approfondimenti:

a cura di Dottor Lex
Edito da Buffetti