sabato 29 ottobre 2011

GENITORI DITE DI NO!!! METTIAMO IN PRATICA LA PEDAGOGIA DELLE REGOLE!

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GENITORI DITE DI NO!!! METTIAMO IN PRATICA LA PEDAGOGIA DELLE REGOLE

http://acmos.net/2011/05/per-la-scuola


Leggendo i miei soliti articoli ed aggiornamenti legati al mio lavoro, mi imbatto in una relazione della Dott.ssa Giulia Ukmar, psicoterapeuta della famiglia e della coppia.
10 Marzo 2000, Auditorium di Tiano (trento) , conferenza per la presentazione del libro "SE MI AMI, DIMMI DI NO" .
L'intervento della Dott.ssa Ukmar fa emergere  un mare di discussioni tra il vasto pubblico presente alla serata: ella sottolinea, con molta decisione, l'importanza di mettere in pratica la "pedagogia delle regole" abbandonata dopo la rivoluzione creatasi con la propaganda degli anni '60 (vedi Dott. Spock- non quello di Star Trek)  dove si sosteneva che il bambino andava trattato come un piccolo adulto, lo si doveva ascoltare e non gli si doveva imporre più niente. Questo ha spinto inesorabilmente a orientarsi verso un permissivismo esasperato e i genitori hanno perso per strada il ruolo di "educatori". Un ragazzo senza regole non conosce alcun limite ed è in preda al delirio di onnipotenza che lo indurrà a crearsi una realtà su misura: vivrà un IO che invade, che si afferma a spese degli altri, non avrà doveri ma solo diritti e gli altri serviranno a qualche scopo oppure non conteranno nulla.

Durante la conferenza, ed in particolare leggendo il suo interessantissimo libro, la Dott.ssa pone l'accento sull'identificazione delle "Categorie" di famiglie più a rischio nel crescere un bambino "onnipotente" : " se io frigno un po' di più la caramella me la danno, se io non voglio la pasta e fagioli, la mamma mi fa la pastasciutta".
Ecco come relaziona il bambino e i rischi che diventi un adulto ancora peggiore sono elevati all'ennesima potenza; così è davvero interessante leggere due righe sull'esperienza di questa giovane donna al seguente LINK .... Leggete fino in fondo tutto il racconto in blu e cercate di capire in quale categoria potreste essere inseriti come genitori, ma mi raccomando siate sinceri ... i vostri figli hanno necessità di avere genitori schietti con loro stessi per poter avere di conseguenza genitori corretti!

Spendiamo un po' di tempo su queste pagine e alla fine i risultati, se si mette in pratica il minimo, arriveranno:

di Giuliana Ukmar
Casa Editrice Franco Angeli
Prezzo di vendita 17.50

Il libro si pone come una sorta di vocabolario tra generazioni che parlano lingue diverse. Un aiuto per genitori che mille motivi hanno portato a perdere per strada il loro ruolo, per quelli che ancora non l'hanno assunto, ma anche per nonni che vogliono dare una mano, per insegnanti furbi, per baby-sitter che hanno paura di soccombere. I ragazzi vogliono sapere come "funziona" il mondo e la famiglia deve essere la prima palestra di vita.
E per due risate insieme, due video su di una nota marca di preservativi francese intitolato "Mamma ha detto che posso!" e un'altro su qualche particolare "capriccio" infantile .... buon divertimento!

PUBBLICITA'

mercoledì 19 ottobre 2011

CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

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Foto dal sito
http://www.windoweb.it/

CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

La crisi isterica nel bambino è il modo in cui il piccolo esprime il suo disagio, la sua rabbia in modo non controllato ed è questo che occorre insegnare a fare al piccolo.
Durante i primi due anni di vita, quando il bambino non ha ancora strutturato il linguaggio, è necessario un vero e proprio  contenimento fisico, in caso di forte rabbia. Questo serve sia ad evitare che si scateni eccessivamente, sia ad impedire che faccia del male a se stesso o agli altri.
Occorre mostrare di essere molto  contenti quando riesce a controllare le crisi, quando è coopera e  ricordiamoci sempre che noi adulti siamo sempre  un modello per lui : evitate di sbottare o di arrabbiarsi in modo evidente,  non picchiarlo mai,  e  soprattutto non arrabbiarsi quando lui ha le crisi.
A partire dai tre anni educate il bambino ad esprimere la sua rabbia cosicchè,  verso l'età scolare, le crisi diventino rare, per rifarsi vive con più intensità nel corso dell'adolescenza.

Di solito i bambini in queste fasce d'età si arrabbiano molto quando non ottengono ciò che vogliono ma ricordiamoci anche che i bambini vogliono attorno adulti "solidi" caratterialmente, che sanno cosa è meglio per loro e non affidano loro scelte che proprio per la scarsa maturità i piccoli non sono in grado di fare.
Sembra assurdo ma i bambini si affezionano molto di più e rispettano le persone che sono più severe proprio perchè sanno cosa è meglio per loro, sanno contrastare i "capricci" ( che ripeto non sempre indicano "bisogni") e li rendono sicuri nella crescita del carattere.

Ci sono situazioni nelle quali sia la fame sia il sonno possono provocare forti crisi di pianto collerico, ma è sufficiente conoscere bene il nostro bambino e tenere d'occhio a che ora della giornata ci troviamo per presumere la causa della nascita della crisi di pianto incontrollato facile da risolvere in questo caso ....

Adesso, magari posso provare a dare qualche consiglio pratico su alcune situazioni particolarmente "difficili".

Quando un bambino è in preda ad una crisi isterica è veramente inutile cercare di farlo ragionare: diversamente occorre fargli capire che si parlerà della situazione solo alla fine della "recita" messa in atto per attirare l'attenzione.
Spesso è buona norma spostarlo fisicamente dal luogo nel quale è in atto la scena  madre e ignorarlo fino al momento nel quale sarà particolarmente calmo : in questo modo perderà il suo pubblico e lentamente si renderà conto che non avrà più senso continuare a fare qualcosa che fisicamente lo impegna molto.

Se non vuole sedersi a tavola o non vuole andare a dormire perchè sta giocando, dategli i classici "cinque minuti" per smettere di farlo, spiegandogli cosa dovrà fare dopo : se, trascorso il tempo, non ne vuole sapere, allora va preso di peso e messo a sedere o nel letto anche contro la sua volontà. Nel fare ciò occorrerà sempre essere decisi e non spendere troppe parole: così va fatto!

Ci sono però situazioni nelle quali però il bambino ha delle fortissime crisi di pianto, sbatte i piedi per terra e si agita molto: qui subentra il rischio di farsi male ... portiamolo allora in un posto tranquillo come la sua camera da letto per far sì che riesca a sfogarsi completamente, spendendo tutte le sue energie residue ma in sicurezza. Bloccatelo se vi picchia, se lancia oggetti, se strilla forte ... lasciatelo da solo osservandolo tranquilli ma risoluti da lontano.
Respiriamo sempre a fondo perchè il rischio di farsi conquistare dalla rabbia è forte e la reazione potrebbe non essere molto controllabile.

Se si lancia all' indietro o sbatte la testa contro il pavimento, non lasciatelo fare: bloccatelo e contenetelo magari abbracciandolo, dategli il tempo di rilassarsi tra le vostre braccia e non lasciatelo fino a che non è rilassato. Il contenimento è piacevole per il bambino e va accompagnato da frasi incoraggianti e chiare : " So che sei arrabbiato ma non devi fare così perchè ti fai male e non serve a nulla ... " Il bambino si sentirà compreso ma non l'avrà vinta perchè se non mangerà andrà a dormire senza cena .....

Se queste crisi sono frequenti durante la giornata e sono accompagnate da problemi di comportamento all' asilo, alla materna o alla scuola dell'infanzia, parlatene con il pediatra che può sempre consigliare o meno una consulenza psicologica adeguata. 
Siate sempre sinceri quando parlate della situazione generale del vostro bambino al pediatra o semplicemente con chi si occuperà del vostro bambino a scuola : queste figure professionali non "giudicano" l'operato del genitore ma lo vogliono solo aiutare e soprattutto permettere al bambino di inserirsi e vivere bene il suo ruolo all'interno della Comunità.
Più siamo autocritici con noi stessi, più i nostri bambini cresceranno sereni, felici e forti.

Per approfondimenti:

IL TUO BAMBINO EDUCARLO E CAPIRLO
di Margot Sunterland
Casa Editrice Tecniche Nuove
Prezzo di Copertina Euro 24.90

 

Un volume utile, una guida pratica con la quale affrontare in modo totalmente nuovo il difficile compito di crescere i propri figli. Mettendo a confronto i metodi convenzionali Il tuo bambino offre ai genitori gli strumenti per comprendere e influenzare lo sviluppo sociale ed emozionale del bambino, fornendo soluzioni pratiche alle sfide di ogni giorno.
I sistemi emozionali principali presenti nel cervello umano sono fortemente influenzati dall’approccio adottato dai genitori. Questo manuale spiega come, da un cervello “ben accudito” sotto il profilo emozionale, possa svilupparsi una mente sana.
Lo sviluppo di capacità complesse da parte del bambino, quali la risoluzione di problemi, l’autoconsapevolezza, la capacità di reagire sotto stress, l’empatia, la gentilezza e l’interesse verso le cose non dipende da fattori genetici: esistono particolari comportamenti dei genitori in grado di influenzarne l’andamento. Margot Sunderland vi illustrerà tali metodologie, aiutandovi a esercitare il vostro ruolo di genitori nel modo più efficace. .


sabato 1 ottobre 2011

CIBO E BAMBINI: ANCHE QUESTA E' EDUCAZIONE

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CIBO E BAMBINI: ANCHE QUESTA E' EDUCAZIONE

Innanzitutto vi consiglio la lettura delle 10 Regole  da non dimenticare per una corretta ed efficace alimentazione per i nostri pargoli dal sito PIANETA MAMMA per aiutare i nostri piccoli a crescere bene.
Poi qualche osservazione ....
Ci preoccupiamo del fatto che non riusciamo a far mangiare i nostri bambini ma non riflettiamo su come si propone il loro il pasto.
Nella società moderna non esistono ancora molti casi di morte di stenti nei bambini anzi... i problemi maggiori riguardano l'obesità e quindi la somministrazione di cibi sbagliati nella crescita della famiglia in generale.
Riflettiamo:
Se a pranzo proponiamo riso, verdura e fettina di carne e i nostri bambini non vogliono mangiare nulla, per puntiglio o per altri motivi, il problema non sussiste .... non c'è altro!
Quante volte ho assistito, a casa di amici, alla preparazione aggiuntiva del biberon o della tazza di latte e biscotti, o della fettina di formaggio ... "pur di far loro mangiare qualcosa!" .
Il mio parere e quello della maggior parte degli EDUCATORI ? E' sbagliato!
Se si segue questa linea di condotta, il bambino capirà che ogni puntiglio troverà una soluzione dalla sua parte e comunque l'avrà vinta lui!
Le fatiche culinarie della madre, e in tante famiglie attuali del padre, verranno vanificate dai "capricci" di questi piccoli despoti che provano a tenere i fili della famiglia.
Ricordate che non sempre i "capricci" dei bambini corrispondono a dei reali bisogni fisici: il bambino ha in questo comportamento la sua arma migliore e lo strillare e sbattere i piedi per terra è, la maggior parte delle volte, l'unico modo che trova per farsi ascoltare.
Certo, con il tempo imparerà a selezionare e ci saranno sempre cose gradite e cosa che assolutamente non vorrà mangiare ma con la varietà che abbiamo oggi nell'alimentazione non possiamo davvero limitarci a patatine e hamburger!!
Insegnate loro a mangiare tutto! Come per ogni situazione che riguarda i nostri pargoli, ci vuole impegno da parte della famiglia: non si può delegare i compiti che ci spettano come genitori alla scuola o ad altre strutture (ad es. quelle mediche) quando la maggior parte delle soluzioni le abbiamo noi e non le vediamo!!!
L'alternativa non è la soluzione: occorre capire cosa c'è dietro al rifiuto e vedrete che se per un po' di tempo proporrete loro cibi non graditi, prima o poi, per fame (come al tempo dei nostri nonni) anche questi diventeranno buoni!
Ricordiamoci poi che mangiare insieme e con la televisione spenta è la cosa migliore: quale momento più sereno di quello attorno alla tavola? I figli crescono così in fretta che i discorsi davanti ad una piatto di pasta saranno poi i vostri migliori ricordi!
Vi lascio con la visione di questa sequenza di slides relative ad un "Laboratorio del Gusto" progettato a scuola per avvicinare i bambini allo Snack "sano" contro le solite Merendine pre-confezionate ... date un'occhiata e  Buon appetito!!

Per approfondire:

Di Fraccaro S., Donello C. e Martin A.
Edizioni Centro Studi Erckson
Prezzo di vendita Euro 17.00
Quante volte ci si lamenta delle abitudini alimentari dei bambini: mangiano poco o troppo, snobbano le verdure, si riempiono di merendine, arricciano il naso davanti alla bistecca. I dati al riguardo confermano che la dieta dei piccoli italiani è spesso squilibrata, con un eccesso di proteine (soprattutto di origine animale), grassi (in particolar modo quelli saturi) e zuccheri a rapido assorbimento, e una carenza di fibra, calcio e ferro. Dato lo stretto legame che esiste tra alimentazione e salute, appare necessario favorire, fin dalla tenera età, un'alimentazione sana ed equilibrata, anche attraverso specifici interventi educativi. Questo libro propone agli insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria un progetto di educazione alimentare che si avvale di uno strumento molto vicino alla realtà dei bambini: la fiaba. Storie e racconti - da quelli classici come "Hänsel e Gretel" alle opere recenti di Rodari, Piumini e altri grandi autori di letteratura per l'infanzia forniscono spunti per attività di lettura, drammatizzazione, gioco, esplorazione di cibi e sapori, con un approccio che coinvolge direttamente i bambini e la loro esperienza quotidiana.