lunedì 29 agosto 2011

FANS: FARMACI AD AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA

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FANS: FARMACI AD AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA


Fans, un nome complicato, un prodotto già sentito nominare che, a differenza di ciò che si può pensare, tutti abbiamo utlizzato e del quale spesso abusiamo.
Non sto parlando dei seguaci di un cantante, di un attore o di chissachi, ma di farmaci  che semplicemente agiscono, con la loro azione anti-infiammatoria, sulla febbre e sul dolore.
Nel caso dei bambini poi, sono i farmaci più prescritti in assoluto e, date le ultime ricerche, abusati dai genitori anche per problemi non attinenti.
Fanno parte della categoria dei farmaci anti-infiammatori non sterodei (per intenderci quelli steroidei sono i cortisonici) il cui abuso è uno dei maggiori problemi di questi ultimi anni.
L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) è da tempo interessata al problema dell'abuso di questi farmaci, soprattutto nelle sintomatologie legate ai piccoli.
Il bambino ha la febbre? Ha mal di denti? Senza parere del medico, il più delle volte ecco arrivare la parolina magica, lo sciroppo risolvi tutto.
Forse la maggior parte dei genitori non sa che l'anti-infiammatorio andrebbe dato solo quando la febbre supera i 38,5° di temperatura e non meno; gli effetti collaterali che questi Fans procurano sono tanti: orticaria, bruciori di stomaco, disturbi ai reni, al fegato e attacchi d'asma.
In caso di febbre alta, il più indicato è di sicuro il PARACETAMOLO con  principi d'azione  diversi da quelli dei Fans ma meglio tollerato: in ogni caso è il Pediatra a doverne consigliare l'utilizzo perchè le ricette "fai da te" rischiano di danneggiare notevolmente la salute del nostro bambino.
Evitare sempre e comunque di somministrare contemporaneamente o a distanza di poco tempo farmaci simili solo perchè non ci sembra arrivino risultati.

RICORDATE CHE:

L'anti-infiammatorio non va mai somministrato a stomaco vuoto
La terapia non deve mai superare i 5 giorni dopodichè va consultato il medico
Esistono terapie alternative nella medicina dolce complementare a quella tradizionale

Per saperne di più:

di Franco De Luca
Prezzo di copertina Euro 11.20
Casa Editrice : Il Leone Verde


Quando affrontare i problemi dei bambini non è semplicemente somministrare medicinali .... consigliato a bravi genitori!




martedì 16 agosto 2011

AUTISMO INFANTILE

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AUTISMO INFANTILE

E' una sindrome inserita tra le D.P.S. (Disturbi Pervasivi dello Sviluppo) che colpiscono più aree dello sviluppo infantile. La manifestazione avviene nei primi tre anni di vita del bambino ed è spesso preceduta dal un normale sviluppo apparente.
Le aree colpite dall' Autismo sono prevalentemente tre:
  • comportamenti stereotipati ed interessi limitati
  • interazione sociale
  • linguaggio e comunicazione
In relazione al primo punto, gli interessi sono limitati  ed il bambino gioca in modo ripetitivo, senza interesse e fantasia; non utilizza i giocattoli nel loro ruolo ma sovente viene solamente attratto da alcuni particolari degli stessi (la bicicletta la si ritrova spesso all'insù ed il bambino fa ruotare le ruote per lunghi ed interminabili momenti).
Per quanto concerne i comportamenti stereotipati, sono comuni gli sfarfallamenti con le mani che ipnotizzano quasi i soggetti colpiti o il mettersi in posizioni strane e generalmente definite scomode.

Nell'ambito dell' interazione sociale,  il bambino "autistico" sembra veramente vivere nel suo mondo: non fissa mai il viso di colui che tenta di interloquire, non ama essere toccato o abbracciato (questo varia nei diversi soggetti), non sembra in gnerale provi interesse a cosa e a chi lo circondi.

Infine, la capacità di esprimersi è differente dal resto dei bambini considerati normali: non  utilizza il linguaggio se non in casi di ripetizione ecolalica (semplice ripetizione per sentito dire)  ma si sostituisce con gesti che lui stesso fa efffettuare da terzi ( se vuole da bere, spesso guida la mano di qualcuno per fargli afferrare il bicchiere).

E' una malattia con genesi multifattoriale per cui la diagnosi risulta molto complessa ed occorre rivolgersi a centri specializzati.


Per un'esperienza diretta sull' Autismo vi consiglio la lettura del libro:

di Gina Codovilli
Edizioni Itaca
Prezzo di vendita Euro 12.00

Racconto sottoforma di diario di Gina, madre di Andrea, 23 anni: un figlio "diversamente amabile".
Le parole per descrivere questa opera potrebbero essere tante ma solo la lettura può avvicinarci alla vita quotidiana di questa amorevole famiglia.







sabato 13 agosto 2011

PAURA DEL BUIO: COME AFFRONTARLA E FARLA SUPERARE AI BAMBINI

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Foto dal sito
www.myecard.it
PAURA DEL BUIO :COME AFFRONTARLA E FARLA SUPERARE AI BAMBINI

Comincio questo post riportando le parole della Dott.ssa Paola Merchionne dalle pagine Web di www.mammaepapà.it:
"Nel buio, i bambini catalizzano e  concentrano tutte le loro paure: di essere aggrediti e non poter essere all'altezza, il bisogno di essere protetti e riconfermati dall'affetto dei grandi, ma anche di sentirsi forti e invincibili e anche abbastanza cattivi! Questo sta perciò ad indicare che le paure hanno, in definitiva,  un ruolo positivo: tutto sta ad elaborarle e riuscire a tradurle in un modo di essere ed in uno stile d'azione rispetto ai pericoli".
Quando il bambino ha solo pochi mesi di età ha già comunque avuto delle esperienze ed ha già osservato sia l'ambiente che lo circonda sia le persone attorno a sè.
Intorno ai due anni di età, il bambino tende già a non volere andare a dormire da solo preferendo il lettone di mamma e papà e, a volte, volendo la luce accesa. 
Questa non è ancora una vera e propria paura del buio ma piuttosto una disperazione che nasce dall'andare a dormire da solo, mentre i genitori sono ancora alzati e guardano la televisione.
E' dai tre anni  che questa forma di "delusione" si può trasformare in vera e propria paura del buio.
Le crisi perciò si avranno non solo di sera ma anche durante la giornata con rifiuto di entrare in cantine o stanze buie senza la presenza di un adulto: le ombre, i rumori e la mancanza della luce per distinguere il tutto sono una vera e propria minaccia!
Nella maggior parte dei casi siamo noi adulti a trasferire la paura ai nostri bambini.
Se un bambino si abitua a dormire in camera con la luce accesa, la vorrà sempre sia perchè non vorrà cambiare l'abitudine, sia perchè il fatto di non vedere bene ciò che ha attorno lo disturberà parecchio.
Dal momento in cui i bambini cominciano a guardare la televisione, allora è chiaro che occorrerà selezionare loro i programmi per non ricevere messaggi che non possano decifrare o che decifreranno in modo sbagliato.
E' il nostro cervello che ci permette di percepire la sensazione della paura:
la sezione dell'amigdala , porzione adibita all'invio degli input al corpo in caso di pericolo, è la parte di noi che ci permette di salvarci la vita in numerose situazioni e coloro che hanno subito danni a questa porzione di cervello, rischiano più di altri la vita, non riconoscendo i vari pericoli che la nostra vita quotidiana offre.
Farli dormire nel lettone non è per nulla indicato: piuttosto è il genitore che, nei periodi di particolare paura, dovrà spostarsi nella cameretta, spiegandogli le origini dei rumori che sente e delle ombre che vede.


Per affrontare le numerose paure dei piccoli vi consiglio un libro molto bello:

PROVA CON UNA STORIA
di Anna Oliviero Ferrarsi
Edizioni RIZZOLI
Prezzo di vendita Euro 15,00

Una storia per ogni occasione .... vademecum per curare le ansie e le paure dei piccoli e per affrontare i momenti di difficoltà di grandi e piccini.