mercoledì 19 ottobre 2011

CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

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CRISI DI RABBIA NEI BAMBINI

La crisi isterica nel bambino è il modo in cui il piccolo esprime il suo disagio, la sua rabbia in modo non controllato ed è questo che occorre insegnare a fare al piccolo.
Durante i primi due anni di vita, quando il bambino non ha ancora strutturato il linguaggio, è necessario un vero e proprio  contenimento fisico, in caso di forte rabbia. Questo serve sia ad evitare che si scateni eccessivamente, sia ad impedire che faccia del male a se stesso o agli altri.
Occorre mostrare di essere molto  contenti quando riesce a controllare le crisi, quando è coopera e  ricordiamoci sempre che noi adulti siamo sempre  un modello per lui : evitate di sbottare o di arrabbiarsi in modo evidente,  non picchiarlo mai,  e  soprattutto non arrabbiarsi quando lui ha le crisi.
A partire dai tre anni educate il bambino ad esprimere la sua rabbia cosicchè,  verso l'età scolare, le crisi diventino rare, per rifarsi vive con più intensità nel corso dell'adolescenza.

Di solito i bambini in queste fasce d'età si arrabbiano molto quando non ottengono ciò che vogliono ma ricordiamoci anche che i bambini vogliono attorno adulti "solidi" caratterialmente, che sanno cosa è meglio per loro e non affidano loro scelte che proprio per la scarsa maturità i piccoli non sono in grado di fare.
Sembra assurdo ma i bambini si affezionano molto di più e rispettano le persone che sono più severe proprio perchè sanno cosa è meglio per loro, sanno contrastare i "capricci" ( che ripeto non sempre indicano "bisogni") e li rendono sicuri nella crescita del carattere.

Ci sono situazioni nelle quali sia la fame sia il sonno possono provocare forti crisi di pianto collerico, ma è sufficiente conoscere bene il nostro bambino e tenere d'occhio a che ora della giornata ci troviamo per presumere la causa della nascita della crisi di pianto incontrollato facile da risolvere in questo caso ....

Adesso, magari posso provare a dare qualche consiglio pratico su alcune situazioni particolarmente "difficili".

Quando un bambino è in preda ad una crisi isterica è veramente inutile cercare di farlo ragionare: diversamente occorre fargli capire che si parlerà della situazione solo alla fine della "recita" messa in atto per attirare l'attenzione.
Spesso è buona norma spostarlo fisicamente dal luogo nel quale è in atto la scena  madre e ignorarlo fino al momento nel quale sarà particolarmente calmo : in questo modo perderà il suo pubblico e lentamente si renderà conto che non avrà più senso continuare a fare qualcosa che fisicamente lo impegna molto.

Se non vuole sedersi a tavola o non vuole andare a dormire perchè sta giocando, dategli i classici "cinque minuti" per smettere di farlo, spiegandogli cosa dovrà fare dopo : se, trascorso il tempo, non ne vuole sapere, allora va preso di peso e messo a sedere o nel letto anche contro la sua volontà. Nel fare ciò occorrerà sempre essere decisi e non spendere troppe parole: così va fatto!

Ci sono però situazioni nelle quali però il bambino ha delle fortissime crisi di pianto, sbatte i piedi per terra e si agita molto: qui subentra il rischio di farsi male ... portiamolo allora in un posto tranquillo come la sua camera da letto per far sì che riesca a sfogarsi completamente, spendendo tutte le sue energie residue ma in sicurezza. Bloccatelo se vi picchia, se lancia oggetti, se strilla forte ... lasciatelo da solo osservandolo tranquilli ma risoluti da lontano.
Respiriamo sempre a fondo perchè il rischio di farsi conquistare dalla rabbia è forte e la reazione potrebbe non essere molto controllabile.

Se si lancia all' indietro o sbatte la testa contro il pavimento, non lasciatelo fare: bloccatelo e contenetelo magari abbracciandolo, dategli il tempo di rilassarsi tra le vostre braccia e non lasciatelo fino a che non è rilassato. Il contenimento è piacevole per il bambino e va accompagnato da frasi incoraggianti e chiare : " So che sei arrabbiato ma non devi fare così perchè ti fai male e non serve a nulla ... " Il bambino si sentirà compreso ma non l'avrà vinta perchè se non mangerà andrà a dormire senza cena .....

Se queste crisi sono frequenti durante la giornata e sono accompagnate da problemi di comportamento all' asilo, alla materna o alla scuola dell'infanzia, parlatene con il pediatra che può sempre consigliare o meno una consulenza psicologica adeguata. 
Siate sempre sinceri quando parlate della situazione generale del vostro bambino al pediatra o semplicemente con chi si occuperà del vostro bambino a scuola : queste figure professionali non "giudicano" l'operato del genitore ma lo vogliono solo aiutare e soprattutto permettere al bambino di inserirsi e vivere bene il suo ruolo all'interno della Comunità.
Più siamo autocritici con noi stessi, più i nostri bambini cresceranno sereni, felici e forti.

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