martedì 8 novembre 2011

I NUOVI BAMBINI CHE LEGGONO L' I - PAD: NON SANNO PIU' LEGGERE I LIBRI DI CARTA?

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I NUOVI BAMBINI CHE LEGGONO L' I - PAD:NON SANNO PIU' LEGGERE I LIBRI DI CARTA?

Il video che voglio proporvi oggi si intitola: "UNA RIVISTA DI CARTA E' SOLO UN I-PAD CHE NON FUNZIONA" e illustra, con orgoglio paterno, una piccola che "sfoglia" la rivista nello stesso modo nel quale si "touccha" (permettetemi il termine) un I-Pad.
Certo, è giusto che le nuove generazioni conoscano questi strumenti elettronici a menadito, ma quanto è sano che questi bambini, nella fascia d'età 12 - 36 mesi, invece di giocare e ricercare di esprimere le loro emozioni attraverso la manipolazione di materiali diversi, l'osservazione cartacea di un libro o semplicemente arrampicarsi sui rami di un albero al parco giochi (cosa che peraltro la maggioranza dei più grandi non sa proprio fare)?
Le nuove generazioni pasteggeranno a pane e byte certo, ma non riuscire più a tenere una matita in mano vorrà dire non riuscire a mangiare con il cucchiaino e non sviluppare quella parte del cervello che permette lo sviluppo base delle "funzioni primarie".
Questo video è sicuramente un caso non diffuso, soprattutto in Italia dove per la tecnologia si viaggia sempre su di un vagone in coda al treno: ma è comunque un segnale di ciò che ci aspetta negli anni a venire.
Da non sottovalutare le implicazioni legate alla capacità di socializzazione che è importantissimo sviluppare dai 36 mesi in su (per molti studiosi anche prima): sistemarsi davanti ad uno schermo digitale, se da una parte dà la sensazione di collegarci al mondo intero, nella realtà (effettiva e non virtuale questa volta) ci isola dal gruppo, il quale, da che mondo è mondo, è l'unico elemento in grado di salvarci nel caso di grandi problemi che il singolo non è in grado di affrontare.
Siamo dunque dalla parte di Ysolt Usigan che afferma di essere rattristata dal video in quanto "amante dei libri di contatto" o da quella di Brian Moylan che nel suo articolo "iPad Baby Can’t Work a Magazine, sottolinea che questi bambini utilizzeranno solo più supporti tecnologici semplicemente perchè "non più in grado di utilizzare quelli cartacei?"
In conclusione, in questa diatriba tecnologica vince sempre il buon senso al quale, noi padri e madri italiani, sovente ricorriamo per trovare le soluzioni ai nostri problemi. Una cosa non necessariamente esclude l'altra e anche se i nostri figli non saranno così cibernetici rispetto a quelli americani (peraltro estremamente orgogliosi anche di avere le proprie figlie treenni sulle passerelle dei concorsi di bellezza, rubando loro l'infanzia alla quale tutti hanno diritto), saranno sicuramente più uomini e donne "di mondo" in grado di leggere le e-mail e gli articoli in Inglese su Internet ma soprattutto capaci di avvicinare l'orecchio ai sussurrati richiami d'aiuto del mondo ....
Tutto questo detto da uno "esperto tecnologico" quanto basta e attivo ascoltatore di problemi umani!
Attendo i vostri commenti qui sotto e ... grazie per l'ascolto ma ricordate .... i libri aiutano a Volare!





QUAL' E' LA DIFFERENZA IN FONDO?




Per approfondimenti:



e per par conditio:


(le vie della rete sono infinite)

ai posteri l'ardua sentenza!

frase dello scrittore americano Morley che dice: "Quando si vende un libro a una persona, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si vende un'intera nuova vita. Amore, amicizia, e navi in mare di notte; c'è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro".



E  ancora:

di Bruno Rossi
Casa Editrice: Carocci
Prezzo di copertina Euro 22.00



Il volume ha come oggetto il contributo che la formazione affettiva è in grado di dare allo sviluppo della libertà dell'essere umano nonché alla sua disponibilità alla donazione e alla convivenza pacifica. All'"intelligenza del cuore" si guarda come alla competenza capace di svolgere una singolare funzione in ordine alla progettazione di nuove forme dell'essere-con-sé e dell'essere-con-gli-altri, dell'essere-per-sé e dell'essere-per-gli-altri. In questo senso, il sentire educato si costituisce premessa di una nuova cultura orientata a valorizzare e a far convivere, accanto all'"homo sapiens faber oeconomicus", l'"homo sentiens".

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